Settimanale di favole inedite a cura di M. Vittoria Grassi
Le favole di MVG
La principessa Vanitosa
C’era una volta un principessa molto vanitosa. Era anche abbastanza bella e molto ricca ma si compiaceva troppo di se stessa e quindi era antipatica a tutti. Il suo nome sarebbe stato Isa ma si faceva chiamare IsaBella e guai se qualcuno si permetteva di accorciarle il nome. Al mattino Isabella si specchiava tutta contenta:””Come sono carina – diceva – che bel viso e che bei capelli che ho! E come sono intelligente: capisco ogni cosa al volo! Non sono certo come le mie sorelle minori che sono bruttine e sciocche!””. Le sue sorelle, in realtà, erano ragazze più che normali e simpatiche: sopportavano pazientemente la superbia di Isabella per non far soffrire i genitori che già erano abbastanza delusi della loro figlia maggiore. Passarono gli anni. Le sorelle di Isabella si sposarono felicemente e se ne andarono: Isabella, sempre più superba e presuntuosa, rimase in casa con i suoi, lamentandosi di ogni cosa e convinta di essere sempre la migliore in tutto. Capitò un giorno a corte il principe Qualsiasi, che veniva dal vicino regno di Nonsisadove. Qualsiasi era piccolo e grasso, aveva un buffo naso a pallottola, i piedi lunghi e le gambe storte ma era sempre allegro e di buon umore e prendeva la vita con allegria. Quando vide Isabella se ne innamorò e senza troppo pensarci la chiese in moglie. “”Pensaci bene, caro – lo ammonì la regina madre – Isabella è piuttosto scostante, temo, non vorrei che ti trattasse male!”” “”E’ vero – rincarò il re, cercando di evitare gli sguardi della moglie – Isabella ha preso da mia suocera: non ha un gran bel carattere!”” “”Oh non importa – rise Qualsiasi – non sarà certo peggio di mia nonna, che morde ogni giorno il suo maggiordomo! Fatemi almeno provare!”” Isabella fu quindi convocata dai genitori e le fu presentato il suo pretendente, che, saltellando sulle sue gambette storte e sui suoi piedi lunghi, tutto sorridente, le fece un gran inchino. La ragazza, nel vederlo, inorridì e rimase senza parole, tutta impettita e col naso all’insù. Qualsiasi la contemplò, le girò intorno, le prese (con la forza) una mano e le disse”” Carissima, bellissima e insuperabile damigella, permettete che mi presenti. Sono il principe Qualsiasi di Nonsisadove. Ho le gambe più storte di tutto il regno, il naso più tondo di tutto il paese, i piedi più lunghi di tutta la mia famiglia, sono il più grasso e piccolo della mia stirpe, ci sento poco dall’orecchio sinistro e ci vedo ancor meno dall’occhio destro. A scuola ero il più somaro e ho ricevuto il premio per il più ridicolo re della regione degli ultimi cento anni. Non vorrete, Isabella, perdere l’occasione di sposare uno che eccelle in tutte le peggiori qualità che si possano avere! Sposatemi e sarete senza dubbio la più ammirata e coraggiosa regina del secolo!”” Isabella ci pensò su un po’ e riconobbe che, effettivamente, se l’avesse sposato avrebbe potuto vantarsi di avere il peggior marito di tutto il paese. Così le nozze si fecero, con gran sollievo di tutti, e, inaspettatamente il matrimonio fu molto felice: Isabella continuò ad essere fiera di sè e guardando il proprio marito si compiaceva delle sue scarse doti, Qualsiasi era fiero della sua bella moglie e assolutamente soddisfatto della propria bruttezza. E i figli? Beh, risultarono una mescolanza di entrambi i genitori perché … Ma questa è un’altra storia: forse in seguito ve la racconterò.
Immagine tratta da giocattoleria.it