Settimanale di favole inedite a cura di M.Vittoria Grassi
Le favole di MVG
Storia di nuvole e di pennelli
C’era una volta un tale che aveva scelto come mestiere quello di dipingere nuvole, solo nuvole: bianche, azzurrine, tempestose, grigie, fioccose, trasparenti, a forma di cavallo o di faccia … La gente diceva: “Proprio non ha voglia di lavorare! Che peccato! E pensare che la sua povera mamma voleva che diventasse un farmacista!” Ma Il signor Cirrinembi (così si chiamava) si limitava a sorridere di fronte alle varie critiche e compiangeva un po’ suo fratello Asdrubale, che faceva il farmacista, era molto ricco, molto avaro, e stava dalla mattina alla sera dietro il banco di una farmacia buia, senza mangiare e sempre di cattivo umore.
Certo che il signor Cirrinembi di nuvole non ne vendeva molte. “Non avresti una nuvola da tempesta?” diceva il suo vicino, che lavorava nel campo della pubblicità. Oppure: “Vorrei una nuvola bianca e leggera per il soffitto della camera del mio bambino..” chiedeva suo cugino che era appena diventato papà. Così, nuvola qua, nuvola là, i soldi per vivere arrivavano ma, certo, erano pochi. Il problema diventò grande quando il signor Cirrinembi si innamorò. E si innamorò di una ragazza che dipingeva solo acqua … mari in tempesta, laghi di montagna, ruscelli e cascate, fontane e fiumi. E anche lei si guadagnava da vivere con un po’ di fatica, dipingendo cartelloni per il servizio meteorologico locale quando il tempo era cattivo.
Cirrinembi e Acquamarina (questo il nome della ragazza) si volevano bene ma capivano che non potevano sposarsi senza un lavoro più redditizio. Cirrinembi provò a trovarsi un impiego fisso ma aveva sempre la testa tra le nuvole e continuamente lo licenziavano. Acquamarina trovò lavoro in una lavanderia ma lasciava i panni galleggiare nell’acqua perché si incantava nell’osservarne le increspature. E così anche lei fu licenziata.
Un giorno, mentre tristemente i due meditavano sul loro futuro, ci fu un grande evento artistico in città: la mostra di ritratti di un famoso pittore di successo, Epulone De Visis. In suo onore furono allestite numerose sale in cui erano allineati volti di personaggi, busti, facce, profili … tutti incorniciati, ben dipinti, su fondo nero. Una gran folla accorse alla mostra, piena di ammirazione, ma, nonostante tutti si complimentassero con lui, il pittore De Visis sembrava scontento e triste e camminava imbronciato tra i suoi quadri. Ad un tratto la sua attenzione fu attratta dalla conversazione di due persone che parlavano tra loro. “E’ proprio una donna dolcissima – diceva la voce femminile – ma ti immagini se avesse dietro un limpido lago azzurro che ravvivasse il colore dei suoi occhi?”. “Certo – diceva la voce maschile – e se poi aggiungessimo qualche fiocco di nuvola qua e là, giusto per dare leggerezza alla scena ..!” De Visis si avvicinò, prese da parte i due (naturalmente si trattava di Cirrinembi e Acquamarina) e confidò loro che sì, lui aveva il dono del ritratto ma, ahimé, era privo di qualsiasi sensibilità per gli sfondi, per i paesaggi, per la natura.
Per farla breve la vicenda si concluse felicemente per tutti: i tre fecero una società in cui ciascuno dipingeva sulla tela il suo pezzo di bravura: nuvole, volti, acqua. (Di certo anche voi avrete ammirato spesso i quadri straordinari firmati Cirri Acqua De Visis!). Le loro operei ebbero un tal successo che Cirrinembi e Acquamarina si arricchirono, si sposarono e ancora adesso insegnano ai loro figli ad osservare i movimenti delle nuvole e il colore dell’acqua.
Immagine tratta da marinaprinzivalli.it