Feste romane per le semine e per i forni
Almanaccando
In questa settimana gli antichi romani celebravano due festività importanti per il loro calendario.
La prima ricorrenza era quella delle feste Sementivae che celebravano le semine. Duravano 3 giorni, dal 24 al 26 gennaio, durante i quali, per la protezione delle sementi, si offrivano sacrifici a Tellus, la Madre Terra, e a Cerere, dea della fertilità e dell’agricoltura. In tale occasione veniva sacrificata una scrofa gravida.
L’altra era la celebrazione dei Fornacalia, una festa agricola in onore di Fornax, Fornace, dea protettrice dei forni e del loro buon funzionamento. La festa era dedicata in special modo ai forni per la tostatura del farro e per la cottura del pane, e durava diversi giorni.
Durante i Fornicalia il popolo veniva suddiviso in trenta curie e il farro veniva tostato nel forno di ciascuna curia. Prima della festa ogni cittadino poteva leggere su apposite tabelle nel Foro presso quale curia doveva compiere il sacrificio. È possibile quindi che la festa avesse anche una funzione di censimento della popolazione. Se qualcuno non si ricordava a quale curia apparteneva o non poteva partecipare alla festa nel giorno prescritto, poteva rimediare nel giorno finale di festeggiamento; per questo motivo la festa dei Fornicalia era detta anche “”festa degli smemorati”” (stultorum feriae).
Durante i Fornacalia veniva offerta alla dea Fornax la “”Mola Salsa””, una preparazione di farina di farro e sale cotta esclusivamente nel forno delle Vestali. Veniva offerta alla divinità quale atto di purificazione, oppure utilizzata per cospargere gli animali destinati al sacrificio; “”immolare””, infatti, ha il significato di “”ricoprire con mola salsa””. Secondo alcuni questo rito sarebbe il precursore del cerimoniale cristiano della eucarestia. Ma, questa, è una storia che porta altrove.
[rudy favaro]