Odissea della fattura elettronica
Pareri distorti (On air 9 e 19.30)
Buon venerdì fatturante
Da nove giorni, cioè dall’inizio del 2015, i fornitori delle pubbliche amministrazioni (Comuni, Province, Regioni, Stato ecc) non possono più stampare su carta la fattura delle loro prestazioni ma devono usare, solamente e obbligatoriamente, la Fatturazione Elettronica.
Lo ha stabilito una legge dello stato approvata dal Parlamento. Era ora, sia per dematerializzare i documenti che per ridurre gli sprechi cartacei e per favorire l’evoluzione alle nuove tecnologie della Nazione.
Non è sufficiente, però, che il Parlamento legiferi, occorre che il Governo dica come si fa ad attuare la norma approvata e, per la Fattura Elettronica, il Governo si è perso per strada e o si è dimenticato, o si è accorto di aver corso troppo, o non sa che pesci pigliare. Sta di fatto che non ha emanato le norme attuative, come recita, in burocratichese, la giustificazione, per cui chi deve presentare la fattura lo può fare solamente in forma elettronica e chi deve riceverla e pagare (cioè gli Enti), non ha istruzioni o istruzione sufficienti per cosa fare, per come farlo e con che mezzi farlo, ammesso che funzionino!
Uscirà una norma transitoria, che rimarrà in vita decenni, che creerà più caos che pagamenti, e poi, come sempre avviene, ci “penseranno i superstiti” che è pure la citazione di una canzone del primo Guccini!
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti