25 gennaio

25 gennaio

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

Normalmente vien più facile ricordare i morti per mano dell’Inquisizione. Questa, però, è una storia vista allo specchio. È l’inquisitore a subire supplizio. Viene sorpreso alle spalle mentre sta pregando all’interno della Cattedrale di Saragozza. Due o più attentatori lo uccidono a bastonate e coltellate. Era il 25 gennaio 1485. Muore così Pedro Arbues, spagnolo di Aragona, il maggior inquisitore mai esistito, alla cui triste fama è legata la più sanguinosa persecuzione di eretici e di streghe della storia, autore di decine di migliaia di omicidi, di cui almeno novemila eseguiti con i roghi. Si distinse soprattutto per la persecuzione degli ebrei e dei marrani, gli ebrei convertiti al cattolicesimo, che però venivano continuamente sospettati di aver abbracciato la religione cristiana solo di facciata e di continuare in segreto a seguire i rituali ebraici. Pedro Arbues agì con estrema perfidia nei loro confronti, eliminandoli fisicamente oppure opprimendoli con continue umiliazioni e vessazioni economiche, con spogliazioni e confische dei beni, strategia che ridusse in miseria gran parte della comunità ebraica locale. In seguito al suo assassinio l’Inquisizione si fece ancora più spietata. La ricerca dei colpevoli venne fatta soprattutto fra gli ebrei convertiti. Ne condannarono e bruciarono ventisei in poche ore; a molti altri vennero date punizioni esemplari per presunta complicità. Nonostante questa scia di atrocità che ha contraddistinto Pedro Arbues, sia in vita sia dopo la morte, la Chiesa lo ha beatificato nel Seicento e poi consacrato come santo alla fine dell’Ottocento.
[rf]

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