Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
C’è un dipinto di Paul Klee che s’intitola Angelus Novus. Raffigura un angelo che sembra allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, i capelli scompigliati, le ali distese. Qualcuno dice che questo è l’angelo della Storia. Che il suo viso è rivolto al passato. Che nelle sue ali è impigliata una tempesta che lo spinge implacabilmente verso il futuro, cui però volge le spalle. Ciò che chiamiamo Progresso è questa tempesta. Ciò che chiamiamo Storia, invece, è l’osservare quello che è stato, fissandolo nella memoria. Memoria è quindi la capacità di ricordare. Memoria è l’arte di far tesoro del passato, abbracciando il presente, per essere prudenti nel futuro. Memoria è in tutti i tempi dell’uomo, nel prima nell’adesso e nel dopo. Memoria, talvolta, ha a che fare anche con il dolore. Un po’ come quando la caviglia si ricorda di aver preso quel colpo anni fa e, magari quando il tempo sta per cambiare, duole. Oggi, 27 gennaio, è il Giorno della Memoria, legge 20 luglio 2000, n. 211, “”al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati””.
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