Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Il 31 gennaio del 1930 negli Stati Uniti viene messo in vendita il primo rotolino di scotch della storia. Lo aveva inventato un tale ingegnere, coinvolto nelle dipinture di carrozzerie di automobili, che s’era stancato di avere il problema delle sbavature di colore. Se non si stava attenti si rischiava di dover ricominciare continuamente. Così trovò una soluzione: un nastro di carta con un lato adesivo, da applicare ai bordi della zona da colorare e che, una volta finito il lavoro, si poteva tirare via lasciando tutto pulito. Poco tempo dopo mise a punto lo scotch che tutti conosciamo. Il nome, scotch, l’avevano suggerito le prime cavie. Durante uno dei tanti test, frustrato perché quel nastro non ne voleva sapere di appiccicarsi alle macchine, uno dei ragazzi delle officine esclamò: “”Take this tape back to those Scotch bosses of yours and tell them to put more adhesive on it!”” (“”Riporta questo nastro ai tuoi capi scozzesi e dì loro di metterci più adesivo!””). Perché scozzesi? Era un modo come tanti per dire avari, taccagni, e il popolo del kilt era famoso per questo. Il consiglio del ragazzo funzionò e lo scotch divenne un successo clamoroso. Complice anche l’epoca: erano gli anni della grande depressione economica americana e per risparmiare si usava ogni espediente. Si scoprì che con quel rotolino di cellophane si poteva fare di tutto, evitando inutili spese, dall’aggiustare giocattoli rotti al riparare le pagine di un libro, fino ad accomodare un paralume o un vetro. Tuttavia alcuni quesiti restano insoluti. Mai nessuno è riuscito a spiegarmi come si fa a togliere i residui di scotch dal vetro o dalle superfici dei mobili e, soprattutto, come si fa a volte a trovare l’inizio del rotolino.
[rf]