Meneghetti: Sodano non deve dimettersi

Meneghetti: Sodano non deve dimettersi

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""Servono invece ispettori antimafia in Comune, come a Roma""

Intervista sulla figura di Antonio Muto

Tra gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta giudiziaria che ha travolto il comune di Mantova alcuni giorni fa spicca il nome di Antonio Muto.
Non si tratta di un nome nuovo, almeno non per coloro che negli ultimi anni si sono prodigati nello scavare al di là dei meri fatti di cronaca, ricercando quindi un filo conduttore tra alcune vicende controverse accadute proprio nel mantovano. Parliamo infatti dello stesso Muto che agli inizi del 2000 aveva progettato di edificare 120 villette sulle rive del Lago Inferiore, di fronte al Castello di San Giorgio e a Palazzo Ducale. Una lotizzazione che venne inizialmente avvallata dalla giunta Burchiellaro di centrosinistra e poi stoppata dalla giunta Brioni e che ebbe un’eco di livello nazionale. Per questa lotizzazione Muto è al centro delle indagini sulla presenza mafiosa a Mantova che coinvolgono anche il sindaco di Mantova Nicola Sodano, per cui si ipotizza l’accusa di aver fatto pressioni sul Consiglio di Stato per ribaltare il no a tale lotizzazione. Antonio Muto si trova ora agli arresti domiciliari per l’accusa di estorsione aggravata da intimidazioni e metodi mafiosi.
Ma Antonio Muto è anche il padre di Gaetano Muto a cui alcuni anni fa si incendiò misteriosamente l’auto a Buscoldo. Muto è anche l’imprenditore che si occupò di riqualificare Piazzale Mondadori, un business che si è già rivelato un enorme flop. La Villagrossi, che forniva calcestruzzo per questo cantiere, si ritrovò alcune betoniere in fiamme, e anche allora si sostenne l’autocombustione come causa più probabile.
E poi l’incendio doloso appiccato alla barca di un imprenditore edile coinvolto nella lotizzazione Lagocastello, in cui si evitò nuovamente di etichettare l’accaduto come caso di intimidazione.
Insomma, la storia di Muto non sembra esssere propriamente limpida e merita sicuramente un approfondimento. Per questo abbiamo intervistato Claudio Meneghetti, autore di “”‘Ndrangheta all’assalto delle terre dei Gonzaga”” e uno dei primi ad occuparsi della presenza mafiosa nel tessuto economico e politico del
nostro territorio.
Meneghetti punta il dito contro l’omertà: “”I finanziamenti Muto li prendeva dalle banche…non se ne sono accorte? E i commercialisti? I notai? I politici che ci avevano a che fare? A Curtatone quando pronunciavo quel nome, il mio interlocutore abbassava la voce…Questo è il condizionamento del territorio tipico delle ‘ndrine.”” Definisce Muto “”un cattivo imprenditore che ha incontrato la cattiva politica”” ma mette in guardia dal chiedere le dimissioni del sindaco di Mantova: “”Sarebbe il più grande errore in assoluto: Sodano dovrebbe fare come il sindaco di Roma Marino, chiamare gli ispettori antimafia dal Ministero per fare chiarezza. Diversamente, la prossima amministrazione si ritroverebbe gli stessi problemi””.

[Lorenzo Pirovano]

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