1 marzo

1 marzo

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

“”Considerateci dei politici erotici”” aveva detto Jim Morrison nel corso di un famoso e famigerato concerto dei Doors, tenuto al Dinner Key Auditorium di Miami il 1 marzo del 1969, uno degli episodi più discussi e controversi della storia del rock. È il picco della carriera dei Doors. Il pubblico è nervoso e agitato, ci sono diverse migliaia di persone in più di quante potrebbe contenerne il locale. Morrison arriva in ritardo, sbronzo e un tantino incazzato a causa di un litigio con la fidanzata Pamela. Sul palco, barcollante, avvolto nei pantaloni di pelle nera, accende la miccia inveendo contro il pubblico. Il gruppo cerca di riportare la serata sui binari di un normale concerto, ma è inutile. Morrison canta poco e controvoglia. Preferisce arringare la folla con lunghi monologhi che oscillavano tra messaggi di pace e odio; la scena era resa ancor più surreale dalla presenza di una pecora sul palco. Quando il cantante si toglie la maglia il pubblico esulta. A questo punto Morrison sarebbe arrivato a mostrare gli organi genitali. In verità, in mancanza di chiare riprese e fotografie, ancora oggi la questione rimane dubbia. I Doors parlano di “”allucinazione collettiva””. Quattro giorni dopo il rocker viene accusato di oscenità in luogo pubblico, sesso orale simulato con il chitarrista Robby Krieger e ubriachezza molesta. Rifiuta il patteggiamento che prevede di tenere un concerto gratuito a Miami, così viene arrestato, condannato a 6 mesi di prigione e liberato su cauzione. L’immagine della band è gravemente macchiata, è l’inizio del declino: i concerti del periodo sono annullati, anche quello previsto al festival di Woodstock; una violenta campagna della stampa non li esalta più a portatori di concetti verso un Mondo Nuovo ma a persone prigioniere di alcool e droga. Morrison dal canto suo, darà il colpo di grazia ai Doors e a se stesso autoesiliandosi a Parigi, dove morirà due anni dopo. Nel 2010 il cantante ha ricevuto la grazia postuma per quella condanna.
[rf]

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