Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Sono passati sei anni da quel colpo di frusta, da quella scossa di magnitudo 6.3 che sommerse di pietra 309 persone e fermò, violentandola, la vita de L’Aquila. Era il 6 aprile 2009, ore 3:32. Il giorno prima, 5 aprile, era la Domenica delle Palme, una domenica di festa, il centro era pieno di vita e la gente aveva fatto delle cose normali. Da quattro mesi c’erano continue scosse, ma tutti erano tranquilli per le rassicurazioni ricevute. La sera tardi del giorno 5, alle 23:30, c’era stata una forte scossa, più rabbiosa delle altre: le persone sobbalzarono ma, nuovamente, con fatica, si sentivano sicure: “”sta scaricando energia, meglio cosi!””. E come al solito andarono a letto. Poi, alle 3:32, arrivò il boato. E da quel momento hanno iniziato a contare degli interminabili secondi. Dopo hanno iniziato a contare le ore, i giorni, i mesi. Ora contano gli anni. Le generazioni di aquilani e abruzzesi che hanno vissuto quella notte non smetteranno mai di contare lo scorrere del tempo che li separa da quel 6 aprile.
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