Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Era il 15 aprile del 1920 quando negli Stati Uniti gli italiani Sacco e Vanzetti venivano imputati di aver ucciso, durante una rapina, il contabile e un agente di sicurezza di un negozio di scarpe. In realtà la loro unica colpa era quella di avere idee socialiste e di frequentare circoli anarchici. I due amici finiranno sulla sedia elettrica. La loro innocenza verrà dimostrata solo molti anni dopo. Una storia di ordinaria ingiustizia, che divenne qualcosa di molto più grande e simbolico. Se ne resero conto anche gli stessi imputati durante il processo; infatti lo stesso Bartolomeo Vanzetti, rivolgendosi alla giuria che lo condannò alla pena di morte, disse: “”Mai vivendo l’intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini””. Il destino dei due anarchici italiani, capri espiatori del governo americano, non solo smosse le coscienze degli uomini dell’epoca ma come un fantasma continuò ad agitare l’America per decenni. Finché nel 1977, cinquant’anni dopo la loro morte, l’America riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò la memoria di Sacco e Vanzetti.
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