Referti che, senza denuncia, rimangono parole
Pareri distorti (OnAir alle 9 e 19.30)
Buon venerdì denunciante.
Le violenze sulle donne, di casa, non finiscono mai.
Vi cito tre titoli che troverete alle pagine 12 e 13 dell’edizione odierna della Gazzetta di Mantova.
“Pestata in casa dal marito violento”; volgo lo sguardo alla pagina successiva e trovo: “Sequestrò ex moglie, patteggia tre anni” e infine, più in piccolo, ma non meno grave: “Violentò la figlia in vacanza, sei anni”, ovviamente di condanna.
Dico subito, onde fugare ogni ombra di dubbio, che i maschi violenti sono tutti italianissimi.
Prendiamo il caso dell’uomo, ma la parola è offensiva per genere umano nel suo complesso, che manda ogni 15 giorni la moglie al pronto soccorso con trauma allo zigomo, trauma al ginocchio, lividi ed escoriazioni varie e che viene dimessa dagli operatori, che già la conoscono e che la rivedranno tra 15 giorni circa nelle stesse condizioni, con il referto che recita: “Percossa da persona nota”. Nota, non ignota!
Nota, ma contro la quale nulla si può fare perché, la nostra legge prevede che, in caso di lesioni non gravi, si possa procedere solo dietro presentazione di querela di parte, querela che la signora non ha mai fatto, e nemmeno quest’ultima volta si è decisa a fare.
Difendere la famiglia che non c’é, è decisamente fuori luogo, fuori tempo e a favore dei violenti.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti