Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Si sa che quando le cose prendono una brutta piega uno dei metodi più usati per distogliere la mente dai pensieri è quello di immergersi nel lavoro. Successe così anche a Gideon Sundbäck, un ingegnere elettrotecnico svedese trasferito negli Stati Uniti all’inizio del ‘900. Quando rimase vedovo si dedicò totalmente al suo impiego di responsabile progetti dell’azienda per cui lavorava e, il 27 aprile 1913, dopo aver avuto un lampo di genio, brevettò la chiusura lampo. Zip. All’inizio l’industria della moda snobba la zip, non piace. Comincia ad usarla solo 15 anni dopo e solo negli abiti per bambini, la lampo al posto dei bottoncini, per farli vestire da soli. Zip come indipendenza. Poi una stilista italiana, Elsa Schiapparelli, è la prima ad utilizzare la cerniera lampo senza nasconderla nel tessuto. Zip come fascino, o addirittura come sensualità se la cerniera è sulla schiena. Infine nel ’37 i francesi introducono la lampo nei pantaloni per uomo. E in quel momento cambia qualcosa: l’uomo farà la conoscenza di un gesto che ripeterà migliaia e migliaia di volte nel corso della vita. Un gesto automatico, esposto quindi alla distrazione. Quei dentini affilati della cerniera si possono trasformare in piranha. Zip come pericolo. Una ricerca pubblicata nella rivista di urologia più importante al mondo, dice che, negli Stati Uniti, negli ultimi dieci anni, 17.616 maschi si sono presentati in un pronto soccorso dopo un doloroso infortunio con la propria zip.
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