Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Milano, Stazione Centrale, pomeriggio del 3 giugno 1956. Il signor Bortolo Chiodi ha in mano il suo bravo biglietto di terza classe per Bergamo acquistato qualche giorno prima. Vuole prendere il treno delle delle 17 ma, siccome non c’è nemmeno una carrozza di terza, non sale e aspetta il successivo. Però nemmeno nel treno dopo c’è l’ombra della terza classe, solo carrozze di prima e di seconda. Allora va nell’ufficio del capo stazione, il quale lo scambia per il solito contadino squattrinato che deve tornare in qualche modo a casa e lo invita ad andare nell’apposito ufficio della questura. Ma Bortolo Chiodi non ci sta: ha pagato il biglietto e vuole andare a Bergamo. Allora il capo stazione capisce, e gli spiega che la terza classe non c’è più, è stata abolita il giorno precedente e lo fa accompagnare al treno delle 19:35. Il signor Bortolo si può quindi sedere in una carrozza dai sedili di legno, una carrozza che fino a un paio di giorni prima era di terza, ma che quel 3 giugno, complici un pennello e un po’ di pittura, era diventata di seconda. Abolire la terza classe era stato soprattutto un passaggio simbolico, una finta condita da un gioco di parole: “”con un biglietto di seconda, che in realtà è di terza, si viaggia in carrozze di terza sulle quali è scritto seconda””.
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