Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Sulla Gazzetta di Parma del 4 giugno 1957 appare un annuncio: “”Genitori sposerebbero figlia moralissima, fine, trentasettenne, appartamento ereditato, ereditiera, con massimo cinquantenne anche vedovo, purché libero, impiegato, religioso, distinto””. Non si sa come sia andata a finire la storia di questa trentasettenne, ma certo è che i suoi genitori non sono stati gli unici ad aver cercato l’anima gemella attraverso questi trafiletti sui giornali. Il primo annuncio di ricerca amorosa che si conosce apparve nel 1695 su un quotidiano inglese. Da allora è stato un lento ma inesorabile proliferare di annunci conditi di parole come “”gradevole””, “”di bell’aspetto””, “”sana””, “”reddito”” o “”patrimonio””. Scenari che oggi si vanno sempre più esaurendo, travolti dal diffondersi di siti web e di applicazioni per smartphone dedicate. Con pochi click si filtra per età, sesso e chilometri di distanza; si guardano foto; si scarta chi non piace; si chatta; e da cosa nasce cosa. Anche in Tinder o in Badoo si può trovare una moralissima e fine trentasettenne. Se poi è anche ereditiera ben venga.
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