Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
A mezzanotte del 10 luglio 1985 due esplosioni squarciarono la chiglia della Rainbow Warrior, nave simbolo dell’impegno ambientalista di Greenpeace. La nave si trovava in quel momento ormeggiata nel porto neozelandese di Auckland in attesa di partire per l’atollo polinesiano di Muroroa con l’obiettivo di disturbare i test nucleari che i francesi andavano compiendo. L’attentato contro la nave di Greenpeace fu organizzato da agenti dei servizi segreti francesi, i quali collocarono due cariche esplosive all’esterno dello scafo. L’attacco, oltre ad affondare la nave, causò la morte per annegamento del fotografo Fernando Pereira, attivista del movimento, che dopo la prima esplosione era tornato sottocoperta per recuperare la sua attrezzatura fotografica. L’avvenimento provocò lo sdegno della comunità internazionale e non giovò certo alla popolarità dei francesi nelle relazioni internazionali. Nel settembre di quell’anno il ministro della Difesa francese Charles Hernu rassegnò le dimissioni. Col risarcimento ottenuto direttamente dal governo francese Greenpeace riuscì poi a comperarsi una nuova nave, la Rainbow Warrior II.
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