Consigli di lettura di Elsa Riccadonna
Whisky e chicchi di caffè
Whisky e chicchi di caffè, Ferran Torrent, Gran Via
In una famiglia libertaria nella Valencia degli anni Sessanta, due stravaganti e quanto mai antitetici zii e un nonno fanno da genitori a una coppia di fratelli rimasti orfani. Diventano adolescenti prima e adulti poi in un’epoca segnata da rigide convenzioni sociali e morali, da una scuola repressiva e dalla presenza massiccia e invadente della chiesa e delle forze dell’ordine. Ma gli zii anticonvenzionali faranno conoscere loro un’altra realtà, fatta di cinema, di bar rumorosi e avventure. Una Valencia notturna di quartieri periferici dove si muove una galleria agrodolce di personaggi diviene così l’altra protagonista di questo romanzo autobiografico pieno di ironia e tenerezza.
Da leggere perchè: Torrent ci regala la sua storia, un’affresco affascinante e strampalato di un tempo perduto.
La resistenza del maschio, Elisabetta Bucciarelli, NN
L’Uomo ha una vita di successo, moglie, lavoro, casa. Non vuole figli e non vuole solo sesso. Cerca in ogni circostanza misura e proporzioni. Una notte assiste a un incidente: una donna si schianta contro un palo della luce. L’immagine di lei, simile a un quadro preraffaellita, diventa un’ossessione. Intanto nella sala d’aspetto di uno studio medico tre donne attendono il loro turno. Parlano di uomini, sicure di essere alle prese con un nuovo tipo di maschio, quello che resiste, che si nega e non si concede. Al di là della volontà di ciascun personaggio, qualcosa sta per accadere.
Da leggere perchè: quanto è brava la Bucciarelli nel tessere una storia nella storia tra uomo e donne tra maschi e resistenze. Magistrale
Le buone maniere, Molly Keane, Astoria
I St Charles, famiglia angloirlandese decaduta, vivono tra lusso e disagi, rifiutandosi di venire a patti con la realtà che scorre fuori dai cancelli di Temple Alice, la loro grande dimora. Aroon, la figlia brutta, troppo alta e troppo grassa, sembra a sua volta non avere i mezzi per capire chi le sta intorno, e nella sua infinita ricerca d’amore cade miseramente in tutti i possibili equivoci. I ricordi del passato di Aroon ci offrono squarci in un mondo strano ed ermetico. I ragazzi vengono picchiati se scoperti a leggere poesia, i droghieri vengono chiamati “furfanti” perché mandano il conto, ai cani viene dato da mangiare pollo, affettuosamente disossato, mentre la servitù mangia amido di patate per tenere lontana la fame. Il modo giusto per comportarsi in questi frangenti è utilizzare un silenzio selettivo: Papà ha delle relazioni con le domestiche sotto gli occhi di Mammina ma non si dice niente; una governante adorata si suicida ma non si dice niente; un figlio muore in un incidente ma non si dice niente. Queste sono le buone maniere, così è come ci si deve comportare.
Da leggere perchè:convenzioni sociali a più non posso in questo libro dove le buone maniere della hig society, rappresentano l’ottavo peccato capitale, l’indifferenza.
Ladri come noi, Edward Anderson, Castelvecchi
Ancora una banca, un’ultima rapina e Bowie potrà ritirarsi e vivere tranquillo con Keechie, la figlia del proprietario di una stazione di servizio sperduta nella prateria. Insieme a T-Dub e Chicamaw, evasi con lui dai lavori forzati, Bowie lotta per sopravvivere nell’America spietata degli anni Trenta: il furto è per loro una professione come un’altra, non più disonesta di quelle, certo meno pericolose, di politico, avvocato o uomo d’affari. Né eroi né vittime, i personaggi scolpiti dalla scarna prosa di Edward Anderson percorrono con disincanto e caparbia determinazione una strada che sembra non avere uscita.
Da leggere perchè: sembra di vedere un film, di pupe, gangster e soldi, e la voglia di una vita migliore.