Non per un dio ma nemmeno per gioco

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Disco Base scelto e commentato da Luigi Viva, giornalista e biografo di De Andrè

discobase-fb-logoE’ Luigi Viva l’ospite della settimana di “Disco Base” la trasmissione radiofonica ideata a condotta da Alberto Lorenzini in onda su Radiobase che ogni sera da oltre 3 anni propone i dischi più significativi del panorama musicale.
Viva è un scrittore con la grande passione per la musica; nato a Roma 60anni fa, collaboratore di alcune tra le più prestigiose testate giornalistiche (Paese Sera, Ciao 2001, Il Tempo, Jam, Jazz Magazine…) socio fondatore della Fondazione Fabrizio De Andrè e dideatore del Progetto Conservatori che ha consentito la realizzazione delle partiture integrali di tutta l’opera di Fabrizio De Andre’ (in collaborazione con i Conservatori di Mantova, Genova, Firenze, Parma, Bologna e Verona).
Nel 1989 pubblica Pat Metheny – la biografia, lo stile, gli strumenti (Franco Muzzio Editore), volume tradotto in Francia da Filipacchi nella prestigiosa collana di Jazz Magazine.
Nel 2000, dopo ben otto anni di lavorazione, esce Non per un dio ma nemmeno per gioco-Vita di Fabrizio De Andre’ (Feltrinelli), giunto alla diciottesima edizione dopo aver toccato il terzo posto nella classifica dei tascabili piu’ venduti in Italia. Il libro, al quale collaborò lo stesso cantautore, è oramai considerato un testo di riferimento.
Nel 2004, in occasione di Genova 2004 Capitale Europea della Cultura, scrive con Pino Petruzzelli lo spettacolo teatrale Il Viaggio di Fabrizio De Andrè, messo in scena al Teatro Stabile di Genova nella stagione 2004-2005.
Nel 2003 e’ la volta di Pat Metheny – Una chitarra oltre il cielo (Editori Riuniti) unica biografia esistente sul grande chitarrista americano.

Luigi Viva per tutta la settimana commenterà i brani più significativi dell’album “In Concerto” di Fabrizio De Andrè pubblicato nel 1999.
Gli appuntamenti in onda rimango quelli storici di sempre (20e15 – 22e15 – 00e15) 7 giorni su 7 solo sui 103,2 Mhz di Radiobase Mantova.

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Oltre a vicepresiedere come si conviene a un vicepresidente, ci guarda dall'alto dei suoi 192 cm. La foto non tragga in inganno.