Pendolari: biglietto in tasca
Buon venerdì protestante
Lunedì prossimo, tutti i pendolari che soffrono della mancata erogazione di un servizio pagato come è il viaggio in treno, hanno deciso di attuare una protesta simbolica, per cui, pur avendo in tasca abbonamento o biglietto, non lo mostreranno al personale viaggiante della tratta Mantova-Cremona-Milano.
Secondo me, ma anche secondo il buon senso, un servizio si paga se viene erogato, invece, nel caso del treno e dei trasporti in genere, si paga prima che il servizio stesso abbia luogo.
Credo che sarebbe opportuno, che se il servizio non c’é, o è stato un disservizio, non ci sia obbligo nemmeno di pagarlo; proprio per definizione.
Non posso pagare quello che non c’é o non c’é stato.
Il viaggiatore deve avere in tasca il titolo di viaggio, ma se il treno non arriva o arriva in altro orario da quello per il quale é stato pagato pagato, il biglietto rimane in tasca, intonso.
La soluzione tecnica esiste già: basta spostare l’annullo del biglietto alle macchine obliteratrici alla fine del servizio, quando il servizio stesso è stato erogato e non all’inizio.
In attesa che questa logica diventi regola, lunedì, speriamo che siano in molti a protestare perché solo così, la potente lobby dei trasporti regionali su ferro abbasserà la cresta, anche quella delle prebende.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti