Eliminare i sacchi della differenziata
Buon venerdì insaccato
Mancano 13 giorni al 2016, anno in cui Mantova diventerà Capitale Italiana della Cultura e noi abbiamo ancora i sacchetti della differenziata davanti alle porte nelle vie del centro storico alle 11 del mattino.
Credo che sia veramente ora che sia presa una decisione che in campagna elettorale è stata sbandierata ma che poi non ha prodotto nulla se non l’immobilità totale delle scelte mentre i sacchetti, luogo privilegiato di minzione dei cani gunzagliati mantovani, continuano a fare brutta mostra nell’area Unesco.
Avanzo anche un dubbio funzionale.
Ma i contenitori color marrone che custodiscono l’umido, sono biodegradabili?
Io credo di no, sia per consistenza che per il mancato deperimento nel tempo per cui immagino che, nell’ammassarli, si debbano separare dal contenuto con ulteriori fasi di lavorazioni e di costi.
Dopo tutto questo tempo, la sentenza della debolezza del metodo sacchetti sia di carta che di plastica azzurri, gialli e marroni, è assodata.
Essere una capitale non significa imitare Roma, men che meno, nello smaltimento della monnezza, come la chiamano i capitolini.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti