La partita vista da Ciffo
18ª giornata
1ª ritorno
16 gennaio 2016
Renate-Mantova: 1-1
“Giüstémas le scarpe” (aggiustiamoci le scarpe), visto che continuiamo a sbagliare gol a porta vuota. È quello che si sente urlare allo stadio quando uno sbaglia un gol “già fatto” o butta il pallone dove non dovrebbe: “Giüstat le scarpe!”, oppure: “Cambia scarpulìn!” (cambia calzolaio). Può sembrare solo una battuta (e lo è anche), ma fino a un certo punto: quando giocavo al calcio io (anni ’50!), il nostro allenatore, il signor Vagnotti, la prima cosa che ci insegnava era come legarsi le scarpe, perché fossero ben aderenti ai piedi e perché il nodo dei lacci non facesse deviare il pallone anche di poco. Adesso, invece, vedo continuamente giocatori di serie A perder le scarpe come niente e legarsele alla carlona… Tornando al povero Mantova, anche col Renate, altro avversario diretto nella guerra per la salvezza (ha un punto in meno), non è riuscito a vincere, nonostante la supremazia dimostrata. Si son buttate almeno due colossali occasioni e s’è pareggiato grazie a un’autorete. Addirittura, alla fine s’è persino rischiato di perdere… Per cui ai due allenatori non resta che accettare il pareggio, ognuno con qualche riserva. Sperém ch’la cambia, e anca ala svèlta.
Al 29’ la prima occasione “colossal”: il portiere renatese, immancabilmente in rosa anche se non è più Cincilla ma Castelli, cicca il rinvio, che finisce sui piedi del nostro Momentè, il quale, “dribblato” bellamente il Castelli, forse per evitare un omino nerazzurro sul primo palo, evita anche la porta. Ma in mezzo all’area c’erano due dei nostri che staranno ancora skankerando.
Al 14’ del secondo tempo, seconda scarpa da aggiustare, questa volta del pur elogiato (dal mister) Longo, che, super servito dal prode Caridi, per non centrare il rosa Castelli, non centra neanche la porta.
E dopo 2minuti2 arriva il renatesco gol, d’un tal Florian che di testa e senza neanche saltare, gira in porta un cross d’un tale Sciacca.
Per pareggiare ci occorre un’autorete, al 27’, su corner di Dalla Bona. Un nerazzurro svirgola e un altro, Malgrati di nome (e di fatto verso i suoi), centra l’angolino. Consoliamoci ricordando che l’autorete “è un recupero in affanno” (citazione di chissacchi da parte di un tale, che, sotto le mie finestre, un lunedì mattina discuteva con un amico di chissà quale autorete).
Sono quasi felice di non poter disegnare l’occasionissima del Renate a tempo scaduto, di cui parlano i nostri quotidiani (in tre contro uno davanti a Bonato mandano in fumo un contropiede), perché non si vede nel filmato. Risparmiamo così la traduzione in mantovano di quei kankeri che Javorcic pare abbia tirato in croato.