Stato: datore inadempiente
Buon venerdì adempiente
L’operaio ha diritto alla propria mercede, senza s finale.
Anche chi non ha mai preso in mano una Bibbia o uno dei Vangeli apocrifi, una volta nella vita, è incappato in questa dichiarazione.
In lingua attuale significa che chi lavora ha diritto di essere pagato.
Uno dei motivi di giusta causa nella rescissione di un contratto di lavoro, da parte del dipendente nei confronti del datore di lavoro, è proprio se quest’ultimo è inadempiente, nel tempo, al pagamento della giusta mercede, per ritornare sulla citazione iniziale.
Lo Stato, e nello specifico il Ministero dell’Istruzione o come si chiama oggi, non sta pagando almeno 10 supplenti temporanei da Settembre e questi numeri riguardano solo il Mantovano; allargate il problema a tutta Italia e capite le gravità.
Inadempiente da più di 100 giorni nei confronti di persone che hanno già prestato la loro opera.
Senza voler essere demagogici e populisti, è opportuno ricordare che se il singolo cittadino è in ritardo in uno dei mille pagamenti che deve fare, è punito con ammende e interessi. Lo Stato?
Credo che basterebbe poco, per risalire al perché, ad oggi, dopo 4 mesi dall’assunzione, ancora un Ministero (Tesoro) non ha detto ad un altro Ministero (Istruzione) dove prendere i soldi per pagare.
Qualche usciere, impiegato, caposettore, dirigente, sottosegretario, ministro, non ha fatto il proprio dovere e allora che paghi ammende e interessi, perché qualcuno che non ha schiacciato in tempo il bottone giusto c’é, e va individuato.
Se si continua a lasciarlo nell’ombra, ci sarà sempre chi anche il prossimo mese dovrà fare un altro buco alla cinghia.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti