Emarginare i violenti del calcio
Buon mercoledì civile
Sabato prossimo, il Mantova, inteso come squadra di calcio, incontrerà allo stadio della città la Cremonese.
Siccome ci sono stati, e forse ci sono, degli screzi tra tifosi che si tramandano di generazione in generazione, senza che nessuno ricordi l’origine, una parte della città verrà blindata per evitare che le due tifoserie entrino in contatto tra di loro.
Arriveranno poliziotti da altre città in assetto antiguerriglia, come rinforzo a quelli di stanza a Mantova, i bar della zona saranno chiusi, e i negozi potranno continuare a pagare il tributo alla imbecillità senza nemmeno pensare di essere risarciti per la forzata inattività.
Mi sembra tutto così demenziale che non trovo parole per qualificare l’enorme dispersione di energie e di costi per un fenomeno che da altre parti del mondo civile hanno controllato al punto che non ci sono barriere che dividono il campo da gioco con gli spalti e con i violenti costretti a casa a guardare la partita in televisione.
Per pochi, noti attaccabrighe, metà città rimarrà bloccata e, speriamo non ferita, per un pomeriggio intero.
Ma è normale isolare dalla civiltà la città e non il tifo violento?
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti
