Va riconosciuto a tutti i viventi
Buon lunedì di benessere
Nei giorni scorsi si è sfiorata, anzi raggiunta la rissa, in una stalla di Quistello dove Asl, Carabinieri, un parlamentare pentastellato, una volontaria di Eital (Ente Italiano Tutela Animali e Legalità) si sono “scontrati” con un allevatore e un suo aiutante, accusati di maltrattare gli animali in stalla.
Secondo i denuncianti, nell’allevamento quistellese, le mucche da latte sono legate con collari proibiti e stessa sorte capita ai vitelli anche se di età inferiore ai 6 mesi che non dovrebbero essere legati ad un muro ma lasciati liberi vicino alla madre.
Il problema è che se il vitellino succhia latte, per il Parmigiano Reggiano (quella è una zona di produzione doc) ne rimane meno e meno sarà il saldo in euro che arriva dal caseificio, all’allevamento.
Ma che importanza ha il benessere degli animali in una catena fatta, pensata e attuata per trasformare gli animali stessi in macchine da carne e da latte?
Intanto è provato che il benessere animale è direttamente proporzionale alla bontà del prodotto finale. E poi, come ci siamo commossi per la liberazione dei cani Beagle allevati per fare vivisezione e test, in una società civile, il benessere di tutti i viventi deve essere al primo posto.
Importante, però, è che non si invertano i valori, come a volte succede, percorrendo i social, tra iperattenzione agli animali e ipoattenzione agli umani, in genere profughi.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti