Aiutare ma chiedere un contributo
Buon giovedì solidale
In tempi di crisi economica, ma non solo, una società civile deve preoccuparsi di chi ha meno o di chi subisce di più la situazione economica stagnante.
Pensare, pertanto, da parte degli Enti, ad affitti con canoni sociali o a canoni moderati per le case popolari, è doveroso, così come è, o dovrebbe essere doveroso, da parte di chi si vede assegnato un alloggio, contribuire, ripeto contribuire, non solo al buon mantenimento dell’alloggio stesso ma pure al pagamento del canone e delle spese.
I canoni sociali e quelli moderati, almeno a Mantova, oscillano dai 25 ai 50 euro mese.
Cifre non esorbitanti, da un caffè in meno al giorno o da riduzione delle sigarette fumate.
Negli ultimi due anni, i morosi sono passati dal 10 al 20% accumulando un debito, su 450 alloggi comunali di 380.000 euro che significa 7,8 euro per ciascuno degli abitanti del comune.
Gli assessori interessati hanno costituito, quello che, con un brutto e abusato termine, viene chiamato “tavolo tecnico”, che si riunirà trimestralmente, per affrontare le questioni dei morosi.
Ecco, credo che, fatto salvo il principio che tutti devono contribuire, anche gli inquilini, l’errore sta nel permettere l’accumulo, nel tempo, che genera un debito che diventa così grande da rendere impossibile il recupero.
Chiedere di rientrare con un debito di un mese, diciamo 50 euro, è chiedere una cosa fattibile per i più; lasciare sommare gli importi è sapere che sarà quasi impossibile il rientro e si apriranno le porte del contenzioso e degli sfratti che poi sono pratiche che nessuno si sente di far eseguire, e li capisco anche.
Non vedo altre soluzioni praticabili.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti