Alla Belleli si cercano interlocutori
Buon giovedì problematico
In ciò che sta succedendo alla Belleli c’é qualche cosa che non torna.
Non torna, ad esempio, che le massime autorità cittadine non abbiano l’indirizzo di chi detiene la proprietà dell’area e della società, non torna che per parlare con qualcuno di debba ricorrere ai parlamentari e al governo, non torna che non ci sia un interlocutore.
Da quando sono spariti i “padroni” e sono comparse le società finanziarie, si sono moltiplicate le scatole vuote e sono sparite le facce con cui interloquire.
La Exterran è una multinazionale con sede a Houston, in America che possiede la ex Belleli e ha incaricato un’altra società, la AlixPartners a gestire le commesse e lo stabilimento di Mantova che si presentava sul mercato con un fallimento alle spalle.
Ora, la Alix, incaricata di fare il “lavoro sporco” in nome e per conto della Exterran il cui amministratore delegato si è inaspettatamente dimesso ieri, ha annunciato, come detto nei giorni scorsi, di voler unilateralmente modificare il contratto e si teme che sia il primo passo verso la chiusura dello stabilimento Mantovano che ha perso 15 milioni negli ultimi cinque anni, nonostante abbia già commesse per il futuro.
Tutto questo, avviene senza interlocutori fisici e quelli che ci sono (i dirigenti della Alix), sono invisi agli interlocutori sindacali che dichiarano di bloccare tutto se i consulenti entreranno in fabbrica.
Houston, abbiamo dei problemi, non un problema.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti
