Buongiorno e bentrovati.
La parola da ricordare di oggi è “madore”. Si apre la primavera e in breve avremo giornate calde, che ci faranno sudare. Prima del sudore, però, viene il madore. Madore è quell’umidità leggera che precede il sudore. A volte ci ritroviamo madidi per la temperatura dell’aria o di una stanza chiusa; al teleschermo vediamo il madore di chi sta sotto i caldi riflettori degli studi televisivi; talvolta notiamo che il nostro interlocutore ha caldo perchè appare il madore sul suo prolabio, sopra il labbro superiore.
La nuova parola da imparare di oggi è invece “cybercondria”. La cybercondria è una brutta cosa. E’ quell’ansia e compulsione nel ricercare informazioni mediche e sintomatologiche sul web. Un atteggiamento che sfocia anche nell’effettuare vere e proprie autodiagnosi a partire dai sintomi, reali o meno, che si percepiscono. La cybercondria è la nuova frontiera dell’ipocondria classica. Il cybercondriaco si autosuggestiona e sviluppa infondate preoccupazioni sulla propria salute riguardo le più svariate patologie.
A domani, con nuovi lemmi!
L&D – Il madore del cybercondriaco
Ogni giorno una parola da salvare e una da imparare