Il costo della democrazia

Il costo della democrazia

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Spese elettorali sotto la lente

Buon sabato economico

La democrazia, come la monarchia ha i suoi costi.

Anche se non si è mai partecipato ad una campagna elettorale, si capisce che i manifesti costano, che gli affitti delle sale per conferenze costano, il materiale pubblicitario costa, che le trasferte costano, insomma che per farsi notare, e quindi possibilmente ricevere un segno di matita sulla scheda e sul proprio nome, costa.

Il sito del Comune di Mantova ha pubblicato le dichiarazioni giurate dei candidati a Sindaco, così che ogni cittadino, dotato di computer e di buona volontà e pazienza e curiosità, possa controllare proprio le copie delle dichiarazioni firmate dagli aspiranti a primo cittadino.

Ha vinto chi ha investito di più, ma non è vero che chi più ha investito più ha ottenuto.

Il Sindaco Palazzi ha speso 54.589,16 ed è stato eletto e proclamato, ma Maurizio Esposito, che ha investito 14.428,80 euro non è approdato neppure in Consiglio mentre si sono seduti sugli scranni De Marchi avendo speso esattamente un decimo (1.404) e Annaloro con 3021 €.

Tutti gli altri candidati a hanno speso cifre sopra i 10.000 euro. Bulbarelli 17.000, Grandi 14.000.

Chi ha contribuito?

Solo chi ha dato più di 5000 € deve essere reso noto e, a parte la Bulbarelli che ha due elargizioni da società di Modena e di Pavone Mella, gli altri sono tutti anonimi donatori.

Dalle cifre succintamente esposte emerge chiaro che il budget non garantisce ma certamente conta.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti