Buongiorno e bentrovati.
La parola da ricordare di oggi è “giulebbe”. L’origine della parola viene dalla lingua araba, dove giul-ab vuol dire acqua di rose. Il giulebbe, in italiano, è una bevanda dolce, anzi dolcissima, persino nauseante, tanto che la parola è usata soprattutto in senso figurato per indicare qualcosa di sdolcinato, di esageratamente zuccheroso. Ecco allora che essere un giulebbe ben si addice a descrivere una persona sdolcinata; tuffarsi nel giulebbe sarà il vivere in uno stato di beatitudine inerte.
La nuova parola da imparare di oggi è invece “keeg”. Essere keeg è non accettare consapevolmente la tecnologia, non usarla e, addirittura, provare fastidio verso coloro che al contrario dimostrano abilità per tutto ciò che è tecnologicamente innovativo, come internet ad esempio. I keeg non usano il computer, non accedono alla rete internet, non accettano la realtà della comunicazione via email e non sono neppure in grado di utilizzarla. Il contrario di keeg è geek, di cui vi dirò domani, quando ci risentiremo per nuovi lemmi!
L&D – Il keeg che beve giulebbe
Ogni giorno una parola da salvare e una da imparare