Il libri che non ti aspetti
Charlotte Brontë. Una vita appassionata, Lyndall Gordon, Fazi
In un’epoca in cui la ricerca della visibilità e della fama personale sembra dettare lo spirito dei tempi, leggere la biografia di Charlotte Bronte è quanto mai illuminante. L’autrice del capolavoro “Villette”, di “Shirley” e “Il professore”, nonché di “Jane Eyre”, immediato successo all’epoca della sua pubblicazione e ormai classico intramontabile, scelse l’anonimato dello pseudonimo Currer Bell, con cui firmò tutti i romanzi, si calò nell’insignificante esistenza dell’istitutrice e interpretò il ruolo della figlia obbediente prima e della moglie devota poi. Eppure, nell’ ombra, Charlotte seppe trovare le parole per dare voce alla propria esperienza e fece affiorare in superficie un mondo interiore rimasto celato. Le vicende umane della ragazza apparentemente schiva e docile nata in una canonica immersa nelle brughiere dello Yorkshire si intrecciano in profondità ai suoi romanzi, che hanno sempre un nucleo autobiografico.
Le mele di kafka, Andrea Vitali, Garzanti
Abramo Ferrascini, quello della ferramenta di Bellano, è un giocatore di bocce. Come individuale non va bene, ma boccia come dio comanda e in coppia con un buon accostatore diventa imbattibile. È stato tirato su a puntino dal gestore del Circolo dei Lavoratori, Mario Stimolo, allenatore per passione e perché tre anni fa, nel 1955, ha perso il braccio destro sotto una pressa e perciò di giocare non se n’è più parlato. Ora il Ferrascini ha tutte le carte in regola per vincere le semifinali del Campionato provinciale in programma a Cermenate domenica prossima. Ma c’è un intoppo. Suo cognato, l’Eraldo, quello che vive a Lucerna, sta male. Quarantotto ore gli hanno dato i medici di là, svizzeri, precisi. E adesso la moglie di Abramo, Rosalba, vuole a tutti i costi raggiungere la sorella, ma soprattutto dare all’Eraldo un ultimo saluto, magari un ultimo bacio. Ma ce la faranno ad andare e a tornare in tempo per le semifinali?
Ispirato da un aneddoto legato a un soggiorno a Lucerna del grande scrittore praghese, Le mele di Kafka mette in scena il meglio dei personaggi di Andrea Vitali.
Il segreto di Lady Audley, Mary Elizabeth Braddon, Fazi
Il segreto di Lady Audley, capolavoro della Braddon, uscì a puntate tra il 1861 e il 1862 sulle pagine delle riviste letterarie del tempo, riscuotendo uno straordinario successo di pubblico che consacrò l’autrice come nuova stella del sensation novel e rivale di Wilkie Collins. L’eroina del romanzo, abbandonata dal marito, riesce a rifarsi una vita inventando per sé una nuova identità. La ritroviamo Lucy Audley, moglie di un rispettabile gentiluomo. Ma la sua nuova sicurezza rischia di andare in pezzi quando il giovane e sfaccendato rampollo di casa, Robert Audley, incontra un vecchio compagno di scuola che non vede da anni e che si rivela essere proprio George Talboys, il precedente marito della protagonista, che nel frattempo ha dilapidato l’intero patrimonio. D’un tratto George scompare misteriosamente. Sarà l’amico Robert ad intraprendere un’indagine dai risvolti inattesi, che porrà in gioco le sue placide certezze, la sua lealtà familiare, la sua tenacia e intelligenza finora celate da un carattere indolente, fino all’inevitabile, imprevedibile colpo di scena finale.
Il personaggio di Lucy Audley fu al centro di un acceso dibattito all’indomani dell’uscita del romanzo: la critica non perdonava alla Braddon quest’eroina atipica
Non smetto di aver freddo, Emilia Bersabea Cirillo, L’Iguana ed
Un vincolo potente e senza via di scampo unisce le due protagoniste di questo romanzo. Cresciute insieme dalle suore in orfanotrofio, dopo aver smarrito le tracce una dell’altra si incontrano nel posto sbagliato al momento sbagliato, e una raffica di ricordi, slanci e rivelazioni scuote le loro esistenze. Al punto che la placida Dorina, aggrappata al fantasma della madre, decide di tagliare corto e scommettere tutto sul proprio desiderio, mentre Angela, tormentata da un amore devastante, accetta di pagare un prezzo altissimo per riscattare entrambe.