Buongiorno e bentrovati.
La parola da ricordare di oggi è “acredine”. L’acredine è il sapore di ciò che è acre, piccante, pungente, aspro. C’è l’acredine dell’aceto, quella del limone, quella del sale. In senso figurato acredine è la velenosa ostilità, il rancore, il livore. Si può giudicare un libro con acredine, come pure una persona. L’acredine di una voce può bloccare le nostre azioni. L’acredine di una critica può bocciare il libro appena edito.
La nuova parola da imparare di oggi è invece “traduttese”. Il traduttese è quel linguaggio piatto e convenzionale, tipico di una traduzione che mira solo a facilitare la lettura. Il traduttese, in altre parole, è quello stile di traduzione che si prende troppe libertà, banalizzazioni e semplificazioni comprese, che fa della scorrevolezza il proprio cavallo di battaglia a tutti i costi, anche a scapito della precisione e del rispetto del testo originale.
A domani, con nuovi lemmi!
L&D – L’acredine del traduttese
Ogni giorno una parola da salvare e una da imparare