Ai violenti che non devono avvicinarsi
Buon mercoledì cavigliato
Due titoli dalla Gazzetta di ieri. Pag 11: “Moglie prigioniera in casa. Lei chiede aiuto: arrestato”; pag 16: Sfonda la porta della ex “Adesso ti ammazzo”.
Già i titoli parlano da soli su questi Mariti-Padroni che sono solo padroni delle loro deficienze.
In entrambi i casi, i Carabinieri, sono fortunatamente intervenuti per tempo, su richiesta di chi, presente alla scena, aveva più paura di chi la violenza la stava subendo e la subiva da tempo.
Lo so che ho già parlato del fenomeno della violenza tra le mura domestiche o ex domestiche, ci ritorno perché ritengo che a nulla valgano le proibizioni di avvicinare, in futuro, le vittime delle loro ossessioni come impongono i Giudici, perché per queste menti tutto é nella loro proprietà e nella loro disponibilità, esseri umani compresi.
Credo che impedire l’avvicinamento al domicilio o ai luoghi frequentati dai perseguitati, sia una misura difficile da controllare; non abbiamo sufficienti Carabinieri da mettere a guardia, ovviamente, a meno di usare l’esercito, vista la quantità di violenti che popolano il territorio.
C’é qualche cosa che non funziona nel rilasciare i violenti senza reali strumenti di controllo come braccialetti o cavigliere elettronici che localizzino i loro spostamenti, come si fa in altre nazioni per reati molto ma molto meno gravi.
Chi può legiferare, ci pensi.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti