Intanto iniziamo da S. Benedetto Po
Buon sabato pontificante
E’ ora di costruire ponti e la Provincia inizia da quello di S. Benedetto Po che unisce le sponde del fiume che taglia in due la nostra provincia.
Non è un taglio che non lascia segni, li lascia eccome.
Tanto per fare un esempio, basta partire dalla produzione di formaggio.
Dalla parte della riva nord c’é il Grana Padano, nella parte sud c’é, invece, il Parmigiano Reggiano.
I fiumi sono confini naturali e a volte barriere insormontabili soprattutto se i manufatti non fanno quello che dovrebbero fare e l’attuale ponte, non ha fatto il suo dovere perché si è subito ammalato.
Ricordo che già qualche decennio fa, qualcuno aveva proposto di andare in africa a smontare il gemello per risistemare il nostro ponte.
Ma se è vero che il gemello ha resistito in africa, perché questo non ha portato a termine il suo lavoro di far transitare auto, camion e pullman che ormai da un bel po’ di tempo fanno il giro dell’oca per attraversare il grande fiume?
Domande a cui, perlomeno io, non ho risposte.
La buona notizia è che dopo un ventennio di tira e molla pare che il cantiere per la nuova costruzione partirà, addirittura in anticipo. Non ai primi dell’anno prossimo ma nell’autunno di questo anno.
Sotto la supervisione e la direzione cantiere della Provincia, sperando che la telenovela della fine delle province non influisca sui controlli e sui lavori.
Costo: 34 milioni di cui 30 Regionali, gli altri Provinciali.
Potrebbe essere la volta buona.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti