Il sistema gare e appalti va rivisto
Buon martedì efficiente
Nella Pubblica Amministrazione, ormai, tutto va a gara e non sempre o quasi mai, questo è vantaggioso per gli Enti e gli Utenti.
Prendete il caso della Biblioteca di Mantova che non riceve, dalla ditta che ha vinto l’appalto perché in probabili difficoltà logistiche se non economiche, il rifornimento pattuito di nuovi titoli.
Nel caso specifico, i libri non arrivano dalle librerie mantovane ma da via, perciò, nessun vantaggio per l’economia locale e in più, in questo caso, non arrivano proprio.
Il sistema delle gare e degli appalti è un perverso sistema che avvantaggia tutti meno la stazione appaltante che ha l’obbligo, e spesso non le competenze, per stendere il capitolato di gara, di formare una commissione, di vagliare le domande e assegnare, molto spesso a ignote e sconosciute ditte che hanno abbattuto del 100% la base d’asta, con il timore che poi la ditta fallisca o sparisca, come spesso succede e tutto il comparto messo a gara rimanga li immobile in attesa del prossimo bando che costerà, almeno come organizzazione quanto il precedente andato a vuoto.
Diffidando di chi abbassa troppo i costi presunti dagli estensori della gara, sarebbe sufficiente raddoppiare la fidejussione a chi abbassa oltre una certa quota al di sotto della base d’asta fissata dai funzionari o dai professionisti incaricati di stendere il bando.
Perché se abbassano del 50 o del 100%, come avviene, o i funzionari non hanno la più pallida idea dei costi, o qualcuno ciurla nel manico e poi non presta i servizi.
Massimo ribasso ed efficacia ed efficienza non è detto siano direttamente proporzionali.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti