Innovazione guardando all'indietro
Buon martedì tollerante
Le intolleranze alimentari sono più diffuse delle tolleranze; stendono migliaia di persone.
A Ostiglia, in tre aziende tra coltivatori, ristoratori e macinatori, hanno ripercorso la strada del “conosciuto”, e cioè di come era la semina, la raccolta del grano e la sua macinatura per raggiungere una produzione di farina a basso contenuto di glutine, ricca di fosforo, ferro e sostanze antiossidanti, insomma adatta per chi soffre di intolleranze alimentari.
Intanto si è partiti da sementi antiche fornite dall’Università di Parma e, i 50 Kg seminati sono diventati 22 quintali di raccolto di coltivazione biologica e biodinamica che è stato macinato a pietra perché é l’unico metodo che consente di mantenere intatte le proprietà e la consistenza.
Il bello è anche che del grano prodotto, come sempre è stato, parte potrà essere seminato per produrre nuovo grano, cosa che, con le sementi distribuite dalle grandi multinazionali non può più avvenire, legando mani e piedi, il coltivatore alle sementi industrializzate.
E’ una piccola vittoria, sicuramente una nicchia di produzione ma che dimostra che l’innovazione c’é, guardando avanti con un occhio attento all’indietro.
A risentirci domani. Grazie.
@robertostorti