Buon sabato lungimirante.
Il progetto che ha trasformato il ponte in chiatte di Torre d’Oglio, che doveva evitare il faticoso spostamento dei barconi, a monte e a valle, seguendo il livello del fiume, non funziona.
E’ più chiuso che aperto con danni notevoli per tutti.
Il meteo è cambiato, piove di meno in estate, e le barche di cemento sostengono se galleggiano, si spaccano, se caricate quando sono a secco, da qui il motivo della chiusura praticamente per tutta questa estate con Provincia, Regione, Comuni di Viadana e Marcaria impotenti.
Il tutto è nato dalla chimera di ridurre la spesa eliminando i pontieri che spostavano il ponte in funzione dei livelli dell’Oglio, con un progetto che prevede le rampe di accesso sulle due sponde, come fossero dei ponti levatoi che si sarebbero dovute adattare automaticamente al livello del fiume.
Non è andata così.
Il livello si è abbassato sempre più, i barconi toccano l’alveo, le rampe non si abbassano più di tanto lasciando un salto insuperabile anche di 50 cm tra la fine della rampa stessa e l’inizio del ponte su barche.
I progettisti erano stati avvisati dagli anziani del luogo, che il fiume hanno imparato a conoscerlo, da altri tecnici, ma non hanno ascoltato nessuno e, infatti, i risultati si vedono.
Pedoni, ciclisti e automobilisti fermi immobili sulle sponde di fronte all’acqua che scorre lenta.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti