Buon lunedì bonificante
In Italia ci sono ancora molti distributori di carburante, nonostante la diminuita redditività, come hanno denunciato ieri i gestori mantovani riuniti in assemblea.
A nord delle alpi, senza dover andare ancora più su, i distributori, anche grandi e com molte pompe, sono gestiti da una sola persona che fa da cassa per tutti gli oggetti e a volte i cibi e il fumo che la stazione propone e in più incassa i soldi dei rifornimenti di carburante fatti autonomamente dagli automobilisti.
Come mai da noi questo non avviene se non sporadicamente?
Le stazioni nostrane, bene che vada hanno un lavaggio e un meccanico, qualche ciondolo o deodorante per interni e nulla più.
Questione di cultura, di scelte commerciali, di licenze?
Non lo so. Ho notato e segnalo la differenza, immagino anche remunerativa e segnalo anche che i vecchi distributori dismessi, quasi tutti di proprietà delle società petrolifere, rimangono al loro posto per mesi se non per anni e il motivo è sempre quello: i costi della bonifica dopo la dismissione.
Piuttosto di spendere si lasciano in vita o recintati con siepi di plastica arancione, magoni, sia da guardare che da digerire, con sotterrate cisterne che non si sa più bene cosa contengano.
Un buon censimento e conseguente abbattimento con bonifica, di questi manufatti abbandonati o obsoleti, farebbe bene all’occhio e anche alla salute.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti