Buona domenica polverizzata
La cartiera , per ora non fuma, la fiaccola della Ies é spenta, nell’area industriale rimane acceso solo un grosso camino.
Non credo che sia solo quello a provocare il superamento, quasi costante, delle polveri sottili nelle sette centraline dell’Arpa dislocate tra città e provincia.
La media, che ha fatto scattare le misure straordinarie di blocco delle auto euro 3 (che ho definito qualche giorno fa un pannicello caldo, e infatti si vedono i risultati), la media delle polveri é di molto superiore al limite dei 50 microgrammi per m3 attestandosi a 71,8 microgrammi/m3.
Quelle adottate da Comuni e dalla Regione sono misure blande o inutili perché difficili da controllare: chi entra nella case a vedere se il termometro supera i 19° + o – 1° di tolleranza che forse non c’é nemmeno negli uffici pubblici?
La Gazzetta di oggi riporta un dato di traffico che é da incubo.
Al rondò di fine pradella, nel 2005, anno simile per polveri a quello attuale, le auto in transito, quotidianamente, ripeto, quotidianamente, erano 80.000.
Non ho motivo di credere che adesso siano meno.
Mettere un freno all’uso del mezzo proprio, incentivando il trasporto pubblico é una delle strade da percorrere.
In altre nazioni nessuno penserebbe di andare al lavoro in auto, da solo, non solamente per convenienza economica ma anche perché i mezzi sono più rapidi e sicuri, non c’é da cercare parcheggio e, in sostanza, ci si impiega meno tempo.
Quando sarà così anche per noi?
A risentirci domani. G