Buon sabato addestrati
Noi “italici” abbiamo la fama di improvvisatori, a volte geniali, a volte disastrosi, ma pur sempre improvvisatori.
Non é detto sia positivo pensare di cavarcela, improvvisando.
Prendete quello che é successo ieri in un asilo nei pressi di Mantova: un bambino di due anni, all’improvviso, si é irrigidito, ha serrato i denti, ha buttato gli occhi all’indietro e la sua respirazione si é bloccata, causa, forse, lo stato febbrile.
Il 118 sarebbe arrivato troppo tardi e se non fosse intervenuta una maestra che, primo ha capito cosa stava succedendo, secondo ha praticato le manovre imparate all’addestramento di primo soccorso, addestramento obbligatorio in tutte le aziende, addestramento che non sempre produce gli effetti desiderati proprio per la nostra “certezza” di cavarcela, comunque.
Non ci si improvvisa soccorritori e a volte, é vero, è meglio lasciare fermo il ferito piuttosto che peggiorare la sua situazione, ma se si sa e si é addestrati a fare certe specifiche manovre, meglio attuarle.
L’addestramento é anche ripetizione e da noi ancora questo concetto tarda a radicarsi, sempre per la presunzione di saper improvvisare, al bisogno, ma é proprio il ripetere gesti, ripetere azioni, ripetere percorsi e ripetere manovre che ci permette, anche in momenti concitati, di salvarci, di salvare o di essere salvati da calamità naturali o da bizzarrie della salute.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti