
Buon venerdì interrogante
Tra poco meno di 40 giorni i cittadini che risiedono in Lombardia saranno chiamati ad esprimere il loro parere, puramente consultivo, per chiedere più autonomia.
E’ un quesito serio o una farsa come sostiene il giornale on-line Linkiesta (http://www.linkiesta.it/it/article/2017/09/13/referendum-in-lombardia-e-veneto-cronaca-di-una-farsa-annunciata/35469/) in questo articolo di cui allego il link?
Diciamo che i dubbi sono tanti.
Il primo é relativo alla paternità o maternità: dei 5 Stelle, come dicono loro o della Lega, ma, ai fini del risultato poco importa.
Il secondo é che l’effetto, se ci sarà, sarà solo legato all’affluenza perché essendo consultivo non produce “direttamente” proprio nulla.
Il terzo é la precarietà organizzativa: non si sa dove saranno i seggi, non é detto che siano nelle scuole; non si sa chi pagherà coloro che tengono aperti i seggi, non si dovrà presentare la tessera elettorale che garantisce che chi si presenta é un elettore che ha diritto a votare ma basterà la sola carta di identità, che come dice il nome stesso, é di identità e non di residenza.
Si voterà con macchinette più simili a un registratore di cassa, che non a un tablet per cui, le scuole, a cui verranno poi donate, non si sa cosa se ne faranno.
Se il responsabile regionale Gianni Fava, o altri, vorranno chiarire, saremo sicuramente più informati.
Ci risentiamo, o rileggiamo, alla prossima occasione. Grazie