Buon sabato assistito
Rivedere cosa non è funzionato in Lombardia circa la sanità, significa anche rivedere di rimettere in sesto quella Assistenza Domiciliare che ci avrebbe sicuramente aiutato a intercettare e ad affrontare per tempo questo tsunami, che non a caso colpisce più noi di altre regioni che l’hanno, in parte, o in toto, mantenuta, come era stata pensata e attivata negli anni 80 e 90.
Lavorare per tenere sgombri i posti di terapia intensiva, significa lavorare a domicilio, passare ogni giorno, anticipare i segnali, curare nella fase post ospedalizzazione e post intervento.
Non si parli di costi perché, come tutte le emergenze, anche questa ci costa dieci, forse 100 o 1000 volte di più di quanto ci sarebbe costata una sana, giusta e attenta assistenza domiciliare alla quale dovremo ritornare nel prossimo immediato futuro, quando, lentamente e a scaglioni, si tornerà a mettere la testa fuori dal rifugio che, per molti, sta diventando una prigione o un inferno, e anche di questo, è già ora di pensare come affrontarlo.
Le corse all’ultimo momento spesso sono più deleterie che utili.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
#fotoNONmie Immagini di repertorio.