The Allman Brothers Band
“At Fillmore East”, 1971 (Capricorn)
Southern rock / Blues
di Silvio Loi (E Street Records)
La domanda che mi è stata rivolta più di frequente nei miei 35 anni dietro al banco nel mio negozio di dischi è quale sia l’album più bello di tutti i tempi, domanda a cui puntualmente ho sempre risposto allo stesso modo: troppi i capolavori che soprattutto negli anni 70 sono stati pubblicati, e troppo diversi tra di loro per essere confrontati, come posso mettere sullo stesso piano Ummagumma dei Pink Floyd e Bitches Brew di Miles Davis? O Higway 61 di Dylan e Led Zeppelin IV.
A volte nemmeno con lo stesso autore è possibile tracciare una linea guida, qual’è il vero Neil Young quello di Harvest o quello di Sleep with angels?
Però se restringiamo il campo agli album dal vivo allora non ho dubbi, pur tra decine di album bellissimi c’è ne uno che a mio avviso vince per distacco su tutti gli altri: Live at Fillmore East dell’ Allman Brothers Band.
Doppio vinile pubblicato nel 1971 nel famoso locale di Bill Graham di New York.
Questo disco riesce a coniugare il rock con il blues come pochi altri e ascoltandolo con attenzione si possono cogliere le influenze di Coltrane e Davis.
Le lunghe cavalcate chitarristiche del compianto Duane Allman e del suo alter ego Dickey Betts sostenuta da una base ritmica che non conosce pause pur senza essere invadente nonostante l’impiego di due batterie, la voce nera come il carbone di Gregg Allman ci regalano capolavori senza tempo come “In memory of Elizabeth Reed”, “Whipping Post”, “Hot’lanta”, “You dont love me”, solo per citarne alcuni.
Ricordo che fresco di patente avevo come compagna di viaggio la cassetta di questo meraviglioso album e che a volte tanto era il piacere che mi dava l’ascolto di questa musica che giunto a destinazione mi prendeva la voglia di proseguire per non interrompere la magia di questo sound.
Purtroppo pochi mesi dopo la pubblicazione di questo disco Duane perse la vita in un tragico incidente stradale; stessa sorte toccò meno di un anno dopo al bassista Berry Oakley.
La band proseguirà tra litigi, scioglimenti e reunion fino al 2014, pubblicando altri bellissimi album e lavori molto meno interessanti, ma la bellezza di Live at Fillmore East rimane intatta a 50 anni dalla sua pubblicazione.