Buongiorno a tutti! 🤗 Oggi torniamo ai Libri, e vorrei proporvi una sfida: cercare di farmi cambiare idea a proposito di un libro.
Infatti in questa recensione vorrei parlarvi di una lettura su cui avevo delle aspettative molto alte e che invece si è rivelata niente di più che sopportabile… Uno di quei libri che ti lasciano l’amaro in bocca. 🤨
“36 domande per farti innamorare di me” di Vicki Grant, edizioni Mondadori.
Hildy è la classica ragazza perfetta che nasconde una crisi famigliare.
Paul è il suo opposto, il classico bad boy che nasconde un cuore d’oro.
Appartengono chiaramente a due mondi diversi. Probabilmente non si sarebbero mai incontrati se non avessero deciso di partecipare ad un esperimento che si chiede se sia possibile far nascere l’amore tra due sconosciuti semplicemente attraverso 36 domande.
Hildy e Paul sono molto diversi, e infatti all’inizio non fanno altro che litigare. Ma poi, in un percorso pieno di alti e bassi, riusciranno a scoprire il lato più dolce e vulnerabile del partner e scopriranno che, nonostante le differenze, forse tra di loro potrebbe davvero nascere qualcosa…
NON MI È PIACIUTO PERCHÉ:
1) La TERZA PERSONA!!! 😤 Chi legge le mie recensioni da un po’ sa benissimo quanto odio la terza persona. Perché, a parte che è molto meno coinvolgente della prima persona, non fa sembrare veri la storia e i personaggi (almeno a me). In questo caso l’ho odiata particolarmente perché, visto che le domande sono scritte come una chat, credo la prima persona sarebbe stata una scelta più naturale.
2) La seconda cosa che non ho apprezzato (e che mi ha anche lasciato piuttosto perplessa) è stato il fatto che nei primi due capitoli e nell’ultimo il punto di vista utilizzato è quello di due personaggi che si vedono solo nei rispettivi capitoli, mentre nel resto del libro non ci sono. Mi è sembrata una scelta stilistica poco appropriata.
3) La cosa che ho trovato più difficile da digerire è stata l’assenza di capitoli dedicati alla vita di Paul. Perché dei capitoli dedicati alla vita di Hildy ci sono, mentre quella di Paul la conosciamo solo attraverso le risposte alle domande… Insomma, per essere uno dei personaggi principali, ho trovato che rimanesse un po’ troppo astratto.
4) Ci sarebbe stato molto bene un epilogo (lo so, lo dico fin troppo spesso, però è vero).
MI È PIACIUTO PERCHÉ:
L’idea è davvero niente male, e le battute dei due ragazzi sono molto divertenti. Il linguaggio, nonostante tutto, è coinvolgente e se non ci fosse stata la terza persona forse avrei potuto dargli un punto in più. 😐
Praticamente sono riuscita a finirlo solo grazie alle battute divertenti, perché volevo sapere come finiva e perché è abbastanza corto.
Ci state? 😜
Buona lettura e a rileggerci alla prossima! 😘👋
Alisea Z.
Voce narrante di MariaVittoria Grassi