la partita vista dal Ciffo
“S-ciàncol=lippa. Mazzetta appuntata dai due capi, che serve al giuoco detto s-ciàncol. V. şügàr al s-ciàncol= giuoco che comunemente si fa da due fanciulli, uno dei quali ponesi presso ad un circolo segnato in terra, e invita al giuoco gridando: S-ciàncol! L’altro, a debita distanza, risponde: Vegna! Dopo di che il primo lancia lo s-ciàncol mediante un corto randello che chiamasi canèla. L’avversario deve raccoglierlo prima che cada per terra, ed allora subentra al battitore… (Arrivabene, vocabolario Mantovano-Italiano). Spero non sia necessario proseguire nella descrizione dell’Arrivabene per far capire il paragone del titolo: “Na partida al s-ciàncol”, per dire che s’è giocato con lanci lunghi e “randellate”, secondo quello che sembra essere lo stile del Seregno (Guccione è addirittura svenuto in seguito a una gomitata). Il Mantova vi si è adattato, cercando di ribattere in contropiede, cosa riuscita subito al 3’ (gol di Paudice) e al 34’ della ripresa (espulsione di tale Invernizzi per atterramento di Bertini lanciato a rete). Ancora una volta però, non solo dopo il vantaggio ci siam fatti raggiungere, ma non abbiamo approfittato della superiorità numerica nello scorcio della partita. Dicono che sbagliando s’impara. O s’impara a sbagliare? Ai posteri…
3’. Perfetto contropiede del Mantova: Gerbaudo ruba palla nella nostra metà campo e passa a Paudice che lancia Guccione; volatone del capitano che giunto in area sinistreggia; il giallo portiere devia leggermente e palla sul palo, ma il Paudice è già li e ribatte in porta. Magnifico (clicca sul disegno per ingrandirlo)
13’. Occasione Seregno. Corner (quanti ne han tirati?) e tale Cernigoi, “di petto” secondo la Gazzetta, riesce solo a passarla in braccio a Tosi. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
31’. Altra (doppia) occasione Seregno. Mischia in area mantovana e palla a D’Andrea che centra traversa e palo; il più svelto sul rimbalzo è un Borghese che rovescia in porta, ma il nobile Gerbaudo libera di testa. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
43’. Il pareggio, opera del valoroso Valeau che arriva a sorpresa sulla sinistra e fulmina Tosi “sul primo palo”. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
Il Seregno avrebbe un’altra occasione al 46’, ma il Cernigoi, da due passi, ci grazia ancora. Del secondo tempo meglio non parlare e tanto meno disegnare. Altrochè “nuova casa” e “nuovo stadio”: partite del genere si vedevano ai miei tempi (ma senza gomitate) sì e no sul campetto sull’Anconetta.