Presentato al summit Tokyo Nutrition for
Growth un piano alimentare di un gruppo di investitori istituzionali (aderiscono per l’Italia Poste Italiane e Unicredit) per aumentare il benessere e abbattere i costi sanitari associati alle diete povere. Si prevede che il diabete avrà una ricaduta sul 2% del Pil globale entro il 2025.
I costi sanitari associati a diete povere sono significativi. Entro il 2025, si stima che nel Mondo ci saranno oltre 700 milioni di persone con diabete. Queste diete non solo causano sofferenza umana e costi sanitari, ma portano anche a scarsi risultati scolastici e perdite di produttività che possono essere considerevoli.
Numerose sono le imprese del settore alimentare che al fine di incrementare la palatabilità dei loro prodotti hanno fatto un uso indiscriminato di zuccheri aggiunti, di grassi saturi e di altri elementi artificiali. Il programma richiede alle aziende di riportare annualmente nei loro bilanci i ricavi generati dal cibo sano e dal cibo insalubre, usando una scala di parametraggio della qualità di un alimento.
L’appello è esteso anche alle istituzioni chiedendo di usare, ove necessario, sanzioni fiscali per dissuadere la popolazione dal consumo di cibo malsano.
Oggi più che mai è importante rivedere le proprie abitudini alimentari, non solamente in un’ottica ambientale, ma soprattutto in quella salutare.
Una dieta malsana prolungata nel tempo provoca sofferenza e nei casi peggiori anche la morte; ciò non significa che dobbiamo rinunciare al piacere di mangiare qualcosa di “insalubre”, ma al contrario trovare il proprio equilibrio.
Gruppo Rapallo Itet Mantegna: Jessica Hu, Kateryna Sytnyk, Joumana Badaoui, Samuela Varvella