C’era una volta, anzi una volta molto recente, un raduno estivo di maghi e streghe, a cui erano stati invitati i più famosi protagonisti di tante bellissime favole.
La festa si svolgeva in un magnifico parco alberato, gentilmente messo a disposizione dalla Bella Addormentata che, più vispa che mai, si aggirava con il suo principe offrendo bibite ghiacciate a tutti.
Per la verità ad un certo punto si appartò per un pisolino di tre ore ma nessuno ci fece caso.
Il Gatto con gli stivali conversava amabilmente con Pollicino mentre Hansel e Gretel giocavano a nascondino con la strega malvagia, che era così centenaria che non spaventava ormai più nessuno. Biancaneve mangiava la solita mela, controllata dai sette nani vicino al posto in cui matrigne e sorellastre assortite prendevano il te con Alice, arrivata fresca fresca dal Paese delle Meraviglie.
I tre porcellini grufolavano felici tra i tavoli, inseguiti da Peter Pan, sottraendo tartine e pizzette all’Orco che fingeva di infuriarsi ma in realtà sorrideva, forse perché guardava con un certo interesse il brutto anatroccolo che, tutto sommato, poteva solleticargli qualche cattivo pensiero di anatra arrosto.
Insomma c’erano proprio un po’ tutti e si divertivano da matti, anche se si chiedevano che cosa ci facessero là tutti insieme e perché fossero stati convocati dal M E M e SA (Ministero Eccelso Maghi e Streghe Associati) con tanta urgenza.
Finalmente verso sera, comparve, sfolgorante nel suo vestito a stelle d’argento, mago Merlino, affiancato dalla fata Svaporina di Cenerentola, più svanita e distratta che mai. “Prego, Svaporina – fece Merlino inchinandosi – a lei la parola. Prima le signore!” “Ehm, grazie Perlino, cioè volevo dire Merlino – cominciò Svaporina – lei è sempre sgargiante, cioè parlante, cioè galante … Che cosa dovrei dire? Ah sì, il motivo per cui siete stati tutti qui rovinati, cioè radunati, è che, dunque, si dà il caso, per la verità, che ve lo stia proprio per dire, ma non so, anzi non mi ricordo, se non che ora lascio la parola a Perlino, pardon, a Merlino, che senz’altro vi spiegherà, ed è stato un vero piacere incontrarvi, grazie!”
A questo punto Svaporina, esausta, si sedette di schianto asciugandosi il sudore su una pietra lì vicina, che poi, dai lamenti, si scoprì essere il principe Ranocchio, che schizzò via, saltellando, più malconcio che mai.
Merlino a questo punto avanzò tutto impettito, scosse fieramente la sua bacchetta magica, ringraziò con un cenno la povera Svaporina e
“Carissimi – cominciò – quest’anno per il discorso annuale ho pensato di dirvi qualcosa di nuovo, ispirandomi ai più aggiornati interventi del mondo degli umani.
Ascoltate dunque con attenzione prima che vi lasci in vista del prossimo raduno. Dunque, in relazione a quanto ci compete, in momenti di crisi come questi, tenendo conto di quanto suggeritomi dal ministro della magia Tremari, se mi consentite, e rinunciando al legittimo impedimento della non magia, preferirei soffermarmi su problemi fini e non grossolani. tenendo, ben inteso conto della privacy…”
Il discorso di Merlino, in puro stile “umano e attuale” durò tanto a lungo che non vi so dire quando e come finì. E nessuno lo seppe mai perché tre giorni dopo Merlino fu trovato mentre russava da solo sul letto della Bella Addormentata: tutti se n’erano andati senza ascoltare quel suo famoso discorso “ispirato agli interventi del mondo degli umani”.