Intervista realizzata da Margherita e Matilde
Al giorno d’oggi, in Italia ed in tutta Europa, le principali cause di morte per malattia sono dovute a problemi cardiovascolari e a tumori. Al fine di limitare le possibilità che queste patologie si presentino in età avanzata, è necessario condurre uno stile di vita salutare cosicché si possa vivere a lungo ed essere autonomi nella vecchiaia. Inoltre, uno stile di vita sano può essere considerato un elemento di contrasto nei confronti del cambiamento climatico, poiché è ecologicamente sostenibile.
Il dottor Pirous, laureato in medicina e chirurgia, infatti ha concentrato i suoi interessi professionali sul monitoraggio della salute e dei fattori che la determinano ponendo attenzione anche alle disuguaglianze sociali nella salute e alle relazioni tra salute e sostenibilità ambientale. Il dottor Pirous illustrerà quali cambiamenti è giusto intraprendere per ottenere uno stile di vita adeguato ed ecosostenibile, sia a livello personale che collettivo, politico e socio-economico. In particolar modo questi cambiamenti possono essere applicati soprattutto in due ambiti specifici: il contrasto della sedentarietà e la promozione di una sana alimentazione.
Quali potrebbero essere dei cibi sani per la salute ed ecosostenibili e per quale motivo?
L’impatto maggiore sia sulla salute che sulla sostenibilità nel campo dell’alimentazione è da imputare agli alimenti di origine animale, che quindi dovremmo mangiare poco. La carne rossa soprattutto può contenere sostanze cancerogene, molti grassi saturi, molte calorie e spesso il suo consumo è associato a obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Inoltre anche l’allevamento degli animali come i bovini (carne rossa) impatta tantissimo sull’ambiente perché produce metano, gas climalterante; si stima che da 1/4 a 1/3 dell’impatto antropico sull’ambiente e dei gas climalteranti derivi dall’agricoltura, destinata però per più di metà al foraggio degli animali allevati. Quindi, sia da un punto di vista individuale che collettivo, pensando anche all’ambiente, è preferibile seguire una dieta che si basa soprattutto su alimenti di origine vegetale che in verità coincide con la classica dieta mediterranea basata soprattutto su vegetali e ogni tanto carne.
Il consumo di carne da parte di una popolazione che proprio da qualche giorno ha raggiunto la quota di 8 miliardi di persone ha sicuramente un forte impatto negativo sull’ambiente, per il consumo di suolo e le emissioni di metano, ma anche per la salute può, se eccessivo, essere dannoso. Ciononostante molti non riescono a rinunciare alle proteine animali e nemmeno a ridurle nella dieta; secondo lei quale potrebbe essere la soluzione in futuro? Carne artificiale? Insetti?
Sono soluzioni che vengono discusse e sperimentate. Adesso la carne artificiale è ancora molto costosa ma sospetto che nel tempo i prezzi si abbasseranno e l’utilizzo sarà più diffuso, si tratta comunque di soluzioni per “carnivori”. Ci sono anche opzioni che usano ad esempio la soia al posto della carne in spezzatini e hamburger. Esistono addirittura delle catene di ristoranti che servono hamburger a base vegetale, che sono molto gustosi e rappresentano valide alternative.
A seguito della crisi climatica le condizioni ambientali anche in Italia subiranno pesanti modifiche e quindi le specie vegetali coltivate saranno differenti. Quali prodotti si potranno trovare?
Non sono un agronomo o un esperto però so che ad esempio nei Paesi nordici a seguito del riscaldamento climatico si riesce a coltivare uva dove prima era impossibile. Forse non si può dire esattamente quali coltivazioni potranno crescere in futuro ma già si registrano variazioni della distribuzione delle specie: la zanzara tigre ad esempio è stata portata in Italia attraverso il commercio e ha potuto sopravvivere e diffondersi proprio perché il clima è più caldo.
[Valentina Vitali]