DUE PANDEMIE E MEZZA

DUE PANDEMIE E MEZZA

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Intervista realizzata da Margherita e Matilde

Sono più di quarant’anni che medici e ricercatori di grande professionalità, tra cui il dottor Guido Poli laureato in medicina e chirurgia all’Università di Ferrara, cercano di trovare una cura per HIV ed AIDS ma ancora purtroppo non è stato possibile produrne il tanto auspicato vaccino. Sono sempre di più le malattie problematiche da contenere: all’inizio del nuovo millennio si diffonde in Cina una patologia virale, chiamata SARS, trasmissibile con tosse e starnuti e dopo pochi anni ne compare una variante, MERS, che si diffonde all’interno della penisola arabica. L’agente di queste malattie è lo stesso del coronavirus, che ha causato la pandemia COVID-19, non ancora del tutto debellata, che ha portato via con sé molte vite.

Infine è stata rilevata la presenza di una “mezza pandemia”, dovuta alla diffusione di una malattia parente del vaiolo, chiamata Vaiolo delle Scimmie. Grazie alla decennale attività di ricerca in questo campo il dottor Guido Poli spiegherà cosa possiamo imparare da queste esperienze drammatiche pandemiche e soprattutto cosa  potremmo fare oggi per evitare o limitare la possibilità che vecchi o nuovi virus tornino.

Perché, dottore, lei si è interessato in particolar modo allo studio e alla ricerca di malattie quali l’HIV e l’AIDS, e non ha preferito sceglierne altre da approfondire?

La domanda mi riporta indietro di molti anni, quando avevo appena iniziato la strada della ricerca. Dovevamo andare negli Stati Uniti con mia moglie e in quegli anni è esploso L’AIDS; era la malattia del momento come Covid 19 lo è stato in questi anni quindi ho virato dalla immuno-oncologia a studiare l’HIV. Ho frequentato il laboratorio di Anthony Fauci per circa sette anni e da lì non ho mai abbandonato il sentiero.

Quali sono i procedimenti o gli esperimenti che si conducono in laboratorio per poter trovare la cura di una malattia?

La cura di una malattia comprende tante cose: innanzitutto l’identificazione della causa cioè l’eziologia, che per tante malattie non è ancora nota oppure ci sono patologie che possono avere
più cause. Chiaramente quando la causa è un virus è più facile identificare poi degli agenti antivirali; la storia dell’HIV è un esempio perfetto. Conoscendo come un virus si replica nelle
cellule sono stati sviluppati dei farmaci che lo vanno a bloccare in tutti i punti salienti del suo ciclo.

Come mai dell’HIV, dopo così tanti anni dalla sua comparsa, non è ancora stato individuato un vaccino che possa prevenire il contagio?

È una bella domanda. La risposta semplice è che non si sa. La cosa su cui possiamo ragionare è che nessuna persona al mondo (con possibili due eccezioni) è mai stata in grado di eliminare
l’infezione perché questo non è un virus come gli altri, è un retrovirus che ha la proprietà di integrarsi nelle nostre cellule; quindi il sistema immunitario riesce a controllare la ripetizione del
virus ma non riesce ad eliminarlo. Ora siccome i vaccini non fanno altro che potenziare e stimolare il nostro sistema immunitario a produrre anticorpi o altri tipi di difesa che già ci sono in natura, non esiste il capitolo “Elimina l’infezione da HIV”. Da qui la difficoltà di trovare il vaccino.

[Valentina Vitali]

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