Marillion
“Brave”, 1994 (Emi)
Progr / Rock
di Nicola Martinelli
I Marillion, gruppo prog inglese nato verso la fine degli anni ‘70, sono sempre stati considerati, direi a torto, emuli dei Genesis, ma direi che le differenze sono decisamente sostanziali, sia nella forma che nell’approccio musicale.
La storia del gruppo si divide sostanzialmente in due parti: la prima con Fish alla voce, dove negli anni ’80 ebbero un notevole successo commerciale con l’album “Misplaced Childhood” e con il singolo “Kayleigh”.
La seconda parte della loro storia vede l’abbandono di Fish alla voce e l’arrivo di Steve Hogarth, pianista e cantante.
Se nella prima parte della loro carriera il gruppo si concentrava su dischi decisamente di impronta prog, l’arrivo di Hogarth segna un cambio di rotta verso il rock alternativo e l’indie rock.
Il risultato più interessante di questo periodo è sicuramente “Brave”, registrato nel corso di due anni e pubblicato nel 1994.
E’ un concept album ispirato da un fatto di cronaca vera su una ragazza trovata in stato confusionale dalla polizia sul ponte Severn Bridge.
Un disco decisamente riuscito, dai toni pacati e liquidi, con ottimi arrangiamenti.
Da segnalare inoltre che i Marillion furono tra i primi a credere in Internet, già alla fine degli anni ‘90 si dedicarono alla vendita online dei propri dischi e al crowdfunding (alcuni dischi sono stati prodotti grazie a questo sistema di offerte dai fan).
Il gruppo è tuttora in attività con una ventina di dischi in studio e una trentina di pubblicazioni live.
I loro concerti dal vivo sono sempre di ottima qualità, ricordo con piacere un loro concerto di quasi tre ore al Teatro Romano di Verona nel settembre del 2016.