Ornella Vanoni
“Dettagli”, 1973 (Ariston)
Italia, pop
di Paolo Pisi
Ornella Vanoni ha quasi novant’anni, è in attività da quasi settanta e non ha ancora intenzione di smettere; ha pubblicato 112 dischi, venduto 55 milioni di dischi, fatto 11 film (l’ultimo nel 2021), televisione, radio, teatro, posato nuda ecc. ecc. (per il curriculum completo e le altre banalità spicciole e pruriginose andate a leggervi la sua pagina su Wikipedia).
Non è tra le mie cantanti preferite, né come timbrica (pur riconoscendone la originalità), né come interpretazione (opinione personalissima ovviamente), ma ha interpretato canzoni che metto tranquillamente nella mia top ten e comunque Ornella è indiscutibilmente ella stessa una pietra miliare della musica italiana e merita questa recensione.
Difficile scegliere un lavoro, per cui ci affidiamo a quello che ha registrato il maggior successo di vendute (mezzo milione di copie), “Dettagli”, del 1973.
L’album si apre con il brano eponimo, “Dettagli” appunto, che è la versione italiana di una canzone scritta da Roberto Carlos, cantante brasiliano che ebbe una discreta fortuna in Italia arrivando a vincere il Festival di Sanremo nel 1968 in coppia con Sergio Endrigo; il testo italiano è di Bruno Lauzi, che firmerà altri brani del disco. “Dettagli” diventerà uno dei cavalli di battaglia di Ornella, unitamente al brano di chiusura del vinile, “Come si fa”, scritta da quel Gino Paoli che ritorna a regalare canzoni alla sua interprete prediletta.
Nell’elenco delle tracce si trovano altre cover e ancora una volta traspare l’amore di Ornella per le bossa nova brasiliane d’autore di cui in tutti gli anni settanta si renderà mirabile interprete, in particolare con l’album del 1976 “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria” in cui con ViniciusDe Moraes e Toquinho incide canzoni bellissime di Antonio Carlos Jobim e Chico Buarque De Hollanda: Ancora, la facciata B si apre con “Ma come ho fatto”, secondo singolo di enorme successo e sigla finale dello show televisivo del sabato sera del primo canale Rai “L’appuntamento”, titolo di un brano di successo della stessa Vanoni di un paio di anni prima, anch’esso scritto da Roberto Carlos con testo italiano di Bruno Lauzi; lo show fu condotto in coppia con Walter Chiari al suo ritorno in tv dopo le disavventure giudiziarie che l’avevano costretto ad un lungo esilio televisivo.
Il disco nel suo complesso è tecnicamente perfetto anche grazie agli arrangiatori dei brani e relative orchestre, di fatto il top per l’epoca: Franco Pisano, Gian Piero Reverberi, Bruno Canfora, ma anche Ninni Carucci, Gianfranco Lombardi e soprattutto Bill Conti che curò per Ornella “E così per non morire”, la cui parte finale orchestrale è di fatto la prova per la colonna sonora di quel “Rocky” con cui conquisterà pochissimi anni dopo fama mondiale.